mercoledì 29 maggio 2013

Storia di un raperonzolo

il seme ...


un mese dopo ...



il raperonzolo viene ripicchettato ...




a circa sei mesi dalla semina è pronto per essere raccolto ...



viene quindi estratto dal terreno facendo attenzione a mantenere integra la pregiatissima radice ...


quindi viene lavato ...


ed è quindi pronto per essere gustato. Ad esempio con le uova (grazie Anto per la foto!) ...



ma se non lo si cogliesse, circa nove mesi dopo la semina sarebbe prossimo alla fioritura ...



ed in breve fiorirebbe ...


i bellissimi fiori del raperonzolo (si tratta di campanule peraltro commestibili e spesso usate dagli chef per decorare i piatti a base di raperonzoli), appassendo, restituiscono il seme. Il cerchio della vita.




mercoledì 22 maggio 2013

I primi raperonzoli in fiore

ieri, Martedì 21/05/2013, la prima fioritura di raperonzoli


dai fiori trarremo il seme per le prossime semine: il cerchio della vita.

martedì 14 maggio 2013

l'avvistamento

alcuni giorni orsono ci siamo imbattuti in questo avvistamento



 
Non essendo esperti di ornitologia non sappiamo di che uccello si tratti. E' forse un piccolo fagiano, magari uno di quelli rilasciati in questi giorni dalle associazioni di cacciatori? Boh!

Fragole e fragoline di bosco

la nostra serra di fragole e fragoline di bosco



oggi, Martedì 14-05-2013, il primo raccolto significativo di fragole e fragoline di bosco

 
 
e non si poteva che finire la giornata in questa maniera
 
 

Filare di more in fiore


sabato 4 maggio 2013

Raperonzoli

E' una delle nostre principali colture. Sempre disponibile. Direttamente dal produttore al consumatore.

Il raperonzolo o Campanula rapunculus, conosciuto anche come raponzolo, è un ortaggio spontaneo. In dialetto bresciano è noto come ramponsol.


Il raperonzolo è conosciuto da sempre nella cultura contadina per i molti usi che ne vengono fatti. Infatti, tutte le sue parti - fiori, foglie e radice - sono  utilizzate sia in ambito alimentare che medicinale e proprio per questo motivo, in alcune regioni poco fertili è chiamato anche ortaggio dei poveri. A causa della sua versatilità, e per il suo gusto estremamente delicato, sta diventando sempre più ricercato e  apprezzato soprattutto da una nicchia di intenditori.

Ai giorni nostri, viene considerata il “tartufo delle specie alimurgiche”, una preziosa prelibatezza, dal sapore che ricorda quello della noce e della nocciola, da consumare da sola in insalata o insieme ad altre erbe.


Uso Alimentare
Il raperonzolo è un’apprezzata e ben nota specie commestibile assai ricercata. Della pianta si può mangiare tutto: foglie, fiori e radici. Il gusto della radice ricorda quello delle nocciole. Foglie e fiori hanno invece un gusto leggermente amarognolo e un leggero profumo di bosco. Foglie basali e radici arricchiscono col loro sapore amarognolo ma gradevole, in miscuglio con altre erbe, le insalate, le zuppe, le minestre e le torte.


Le radici possono essere consumate sia fresche che cotte. Da fresca la pianta è consumata intera (foglie e radici sottili) in una deliziosa insalata, eventualmente con aggiunta di scaglie di grana.

In alternativa è possibile attendere l’ingrossamento delle radici, che possono diventare lunghe fino a 10 cm, e consumarle cotte, per esempio fritte nel burro. I giovani germogli, in primavera, una volta sbollentati possono essere consumati come asparagi. Ma viene utilizzato anche per preparare squisite frittate, splendidi risotti, etc.

Uso Farmacologico
Il raperonzolo è una verdura molto indicata per i diabetici in quanto priva di amido, è ricco di vitamina C, fibre, proteine e sali minerali.


L’inulina e la vitamina C presenti nella radice la rendono un efficace diuretico e rinfrescante. In particolare l’inulina, un oligosaccaride composto da catene di fruttosio, favorisce la digestione, riduce la produzione di gas intestinali ed ha un effetto lassativo. Ha proprietà antisettiche ed antiinfiammatorie. Con le foglie e i fiori, lasciati in infuso, si prepara un colluttorio utile a combattere il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale.



Alcune ricette

INSALATA FRESCA di RAPERONZOLO                                                                        Condire i raperonzoli con sale, olio, aceto (o se si preferisce limone) e scaglie di grana. Se i raperonzoli sono di piccola taglia li si lasci interi.

INSALATA DI RADICI                                                                                             
Raponzoli, carote, ravanello, comprese le foglie; condire con un battuto di olio extravergine di oliva, aglio e prezzemolo tagliato finissimo e sale grosso.

RISOTTO con RAPERONZOLO
Con tre cucchiai d’olio d’oliva soffriggere 50 g di scalogno trito; una volta imbiondito, aggiungere 50 g di pasta di salame e lasciarla soffriggere qualche minuto. Bagnare con vino bianco, aggiungere 150 g di radici di raperonzolo (Campanula rapunculus) a cubetti, lasciare qualche minuto in cottura, aggiungere 300 g di riso e bagnare con brodo. A tre quarti di cottura aggiungere le foglie di raperonzolo; mantecare il risotto con parmigiano e burro. Guarnire con qualche fogliolina fresca di raperonzolo.


UOVA con RAPONZOLI e CACIOTTA                                                                       
Per gustare il raffinato sapore del raponzolo alla maniera del tartufo, basta prendere una padella, vi mettete a scaldare un poco di olio extra vergine di oliva; poi vi rompete 3 o 4 uova lasciando cadere solo il bianco dell’uovo. Appena l’albume diventa bianco unitevi i piccoli pezzi di caciotta primo sale o di mozzarella e fate cuocere per 2 minuti. Unite anche i rossi dell’uovo, un pizzico di sale e 3-4 radici di raponzolo tagliate a rondelline sottili. A cottura ultimata spolverate le uova con un trito finissimo fatto con le foglie di raponzolo e servitele calde con del pane tostato irrorato con un filo di olio extra vergine di oliva.

MINESTRA con RAPERONZOLO
Utilizzare: Silene vulgarìs, Campanula rapunculus , Papaver rhoes e Crepis vesicaria o sancta. Pulire e scottare in acqua salata. Scolare, strizzare e tagliuzzare. In una pentola fare un soffritto di aglio, cipolla e carota; aggiungere le erbe, patate, fagioli (precedentemente lessati) e cavolo nero. Allungare con brodo vegetale. Si serve su fette di pane abbrustolite e con un filo d'olio d'oliva.